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Ricongiungimento familiare negato: come agire tramite l’avvocato

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Dicembre 12, 2022 by Redazione

Ricongiungimento familiare negato: tutto quello che c’è da sapere su come tutelarsi

Ricongiungimento familiare negato

Il ricongiungimento familiare viene concesso allo straniero che soggiorna regolarmente sul territorio italiano con un permesso di soggiorno di lunga durata.

Il riconoscimento può essere concesso anche allo straniero che è in possesso di regolare permesso di soggiorno della durata di almeno un anno per lavoro subordinato o autonomo, asilo, protezione sussidiaria, studio, motivi familiari etc.

In estrema sintesi, il ricongiungimento familiare può essere richiesto dagli stranieri in possesso dei suddetti requisiti.

 

 

  • Indice articolo
  • I documenti necessari per richiedere il ricongiungimento familiare
  • Preavviso di rigetto del nulla osta per il ricongiungimento familiare
  • Cosa fare quando si riceve un preavviso di rigetto
  • Cosa accade se non si risponde al preavviso di diniego
  • Come fare ricorso al provvedimento di diniego
  • Vuoi una consulenza legale?

 

I documenti necessari per richiedere il ricongiungimento familiare

Per poter richiedere il ricongiungimento familiare allo Sportello Unico per l’Immigrazione è necessario essere in possesso dei seguenti documenti: Spid, una fotocopia del permesso di soggiorno, della carta d’identità, del codice fiscale, fotocopia de passaporto di chi si vuol ospitare, il certificato di famiglia o autocertificazione, il certificato di vedovanza (se si è vedovi).

Oltre ai documenti di riconoscimento è necessario esibire anche un documento che attesti l’idoneità alloggiativa rilasciata dal Comune di residenza, la documentazione attestante il proprio CUD, la copia del contratto di locazione o dell’atto di compravendita dell’immobile nel quale si vuol ospitare i familiari ed infine il modello S1 se si è ospiti e si ha l’intenzione di ricongiungere solo il figlio minore di anni 14.

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Preavviso di rigetto del nulla osta per il ricongiungimento familiare

La domanda di ricongiungimento familiare può non essere accolta dallo Sportello Unico per l’Immigrazione a causa di svariati motivi.

Più precisamente, la Prefettura potrebbe inviare un preavviso di rigetto al richiedente in tutti i casi in cui la domanda volta ad ottenere il ricongiungimento sia sprovvista di taluni elementi.

Ad esempio, un reddito che viene considerato insufficiente, l’alloggio non idoneo per ospitare la famiglia, la mancanza della documentazione idonea volta a dimostrare il rapporto di parentela oppure il mancato consenso del proprietario dell’immobile in cui si vuol ospitare i familiari.

La presenza anche di uno solo dei suddetti elementi negativi può comportare il preavviso di rigetto del nulla osta al ricongiungimento familiare.

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Cosa fare quando si riceve un preavviso di rigetto

Ricevere un preavviso di rigetto al rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare non significa necessariamente che la domanda sarà respinta.

Infatti, ove lo Sportello Unico per l’Immigrazione dovesse inviare un preavviso di rigetto della domanda, sarà ancora possibile salvare la propria domanda.

La legge prevede un tempo estremamente breve (soli dieci giorni) per poter opporsi al preavviso.

Pertanto, in questo caso è fondamentale rivolgersi immediatamente al proprio avvocato in modo da avere tutto il supporto necessario per poter ottenere il ricongiungimento.

I dieci giorni iniziano a decorrere dal momento in cui si riceve formalmente il preavviso.

Ed entro questo breve lasso di tempo è necessario esibire, sempre allo Sportello Unico, le proprie osservazioni, magari corredate anche da apposita documentazione.

Tuttavia, è bene precisare che può accadere che la singola comunicazione di preavviso di diniego possa contenere anche un termine maggiore, ad esempio 20 giorni, come spesso accade proprio in occasione delle domande di ricongiungimento familiare o di cittadinanza.

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Cosa accade se non si risponde al preavviso di diniego

Non rispondere al preavviso di diniego significa, in parole povere, non opporsi alla valutazione effettuata dalla Pubblica Amministrazione, e di conseguenza, con ogni probabilità, la propria domanda sarà rigettata.

Tra l’altro la mancata opposizione potrebbe creare problemi anche nel caso in cui successivamente si volesse presentare ricorso al provvedimento definitivo di rigetto.

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Come fare ricorso al provvedimento di diniego

In caso di diniego del rilascio del nulla osta per il ricongiungimento familiare, è possibile presentare apposito ricorso dinanzi alla Sezione specializzata in materia di immigrazione in modo da ottenere una tutela giurisdizionale.

Non esiste un termine preciso per presentare il ricorso al Tribunale competente, tuttavia, è necessario affidarsi ad un Avvocato per poter agire in giudizio.

Nel caso in cui la domanda dovesse essere accolta dal giudice, sarà lo stesso Tribunale ad imporre il rilascio del visto di ingresso ai familiari senza il preventivo nulla osta, in modo da garantire il ricongiungimento familiare.

Per quanto concerne i costi da sostenere, essendo un ricorso finalizzato a garantire l’unità familiare, lo Stato non richiede alcun contributo unificato o imposta di qualsiasi genere.

Pertanto, le uniche spese da sostenere sono l’onorario dell’avvocato.

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Gerardo Attanasio

Mi chiamo Gerardo Attanasio e sono laureato in Giurisprudenza con il massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Salerno. Sto conseguendo un Master in Diritto antitrust, mercato e big data.

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